Le reazioni della comunità italoaustraliana al fallimento del referendum

Voters and volunteers are seen at Brisbane City Hall, during early voting for the Indigenous voice to parliament referendum in Brisbane, Tuesday, October 3, 2023.

Volontari per la campagna per il Sì e per il No davanti alla Brisbane City Hall. Source: AAP / JONO SEARLE/AAPIMAGE

Nel programma di SBS Italian abbiamo aperto le linee per raccogliere pensieri ed emozioni del dopo voto. Prevale la delusione per un'occasione mancata, ma si guarda al futuro.


IN SINTESI
  • Sabato scorso 14 ottobre è subito apparso chiaro l'esito del referendum sulla Voce indigena in parlamento: un no deciso da parte di tutti gli stati australiani.
  • Solo l'ACT come giurisdizione ha detto sì e hanno detto sì le maggiori città australiane: Sydney, Melbourne, Brisbane, Perth, Hobart, Newcastle ma non Darwin nè, in un risultato vicino al pareggio, Adelaide.
  • Ascoltatrici e ascoltatori di SBS Italian hanno condiviso con noi in diretta le loro impressioni sul voto.
Marcia Langton, attivista e accademica aborigena che ha contribuito alla stesura del rapporto su cui il governo ha poi basato la sua proposta di referendum, ha commentato con durezza il fallimento del referendum: “Ci vorranno almeno due generazioni prima che gli australiani siano capaci di lasciarsi alle spalle il loro odio coloniale e riconoscere che esistiamo. È molto chiaro che la riconciliazione è morta".

Carlo Carli, presidente della FECCA (Federation of Ethnic Communities’ Councils of Australia) aveva espresso un pensiero simile qualche mese fa sulle nostre frequenze, sostenendo: "Se si perde questo referendum, se vince il no, si torna indietro (...) di vent'anni".

Ora Carli sostiene che il lavoro continua, con molti governi statali alle prese con la stesura di trattati, e spiega come il voto dei migranti non sia stato omogeneo.
ASCOLTA LA NOSTRA ANALISI DEL VOTO AL REFERENDUM DEL 14 OTTOBRE
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L'Australia dice no al referendum sulla Voce indigena in parlamento

SBS Italian

15/10/202315:24
Al dibattito sul post-voto ha partecipato anche Luca Giribon, simpatizzante laburista che ha anche collaborato con il ministro Con Sciacca negli anni ‘90, e Alessandro Pellizzon, professore di diritto costituzionale della School of Law and Society alla University of the Sunshine Coast.

A questi pareri si sono aggiunti quelli di molti ascoltatori e ascoltatrici, che vi invitiamo ad ascoltare nel podcast cliccando il tasto "play" in alto a sinistra.
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L'Australia dopo il referendum

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16/10/202309:20
Tra questi Gabriella, che dice: "Lasciare fuori una parte dei cittadini australiani dalla Costituzione mi sembra una vergogna", e Rosetta che commossa ricorda come "questa terra ci ha dato tanto amore e dobbiamo amare gli aborigeni".

Secondo Mario "non avevamo nulla da perdere, avevamo tantissimo da guadagnare" e poi ci hanno chiamato ancora Teresa, Fabrizio, Salvatore...

Ascolta le voci di alcuni italoaustraliani sull'esito del referendum nel nostro podcast

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