Molti australiani potrebbero credere che la violenza sessuale sia perpetrati da persone al di fuori del nostro immediato contesto familiare, lavorativo e sociale.
Un nuovo sondaggio dell'Australian Institute of Criminology suggerisce che più di un australiano su cinque ha commesso almeno una forma di violenza sessuale.
Il responsabile della ricerca presso l'Istituto e coautore del rapporto, il Dottor Christopher Dowling, spiega: “La nostra ricerca fornisce una misura più diretta di queste azioni e credo che, basandosi su questo, confermi anche le differenze di genere che sappiamo esistere. Così, mentre abbiamo identificato una percentuale minore di donne che hanno commesso violenza sessuale, le percentuali di uomini sono significativamente più alte".
Il sondaggio ha coinvolto più di 5.000 persone residenti in Australia di età compresa tra i 18 e i 45 anni.
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Il 22,2 per cento ha dichiarato di aver commesso almeno un atto di violenza sessuale dall'età di 18 anni, con circa il 10 per cento che ha perpetrato violenza sessuale negli ultimi 12 mesi.
Le forme più comuni di violenza perpetrate nell'ultimo anno sono state: pressioni su qualcuno per ottenere prestazioni sessuali, baci e contatto fisico non consensuali, abusi sessuali basati su immagini.
L'1,8 per cento degli intervistati che ha ammesso di aver imposto rapporti sessuali non consensuali.
Karen Bevan è la CEO di Full Stop Australia, una ONG che sta cercando di porre fine all'emergenza della violenza sessuale in Australia. Secondo Bevan, questo nuovo rapporto potrebbe risultare scioccante per molti australiani.
“Sappiamo che la violenza sessuale è molto più diffusa di quanto si denunci alla polizia e sappiamo che è più diffusa di quanto si voglia credere. La ricerca non è un grande shock per noi, ma credo che sia un importante campanello d'allarme per la comunità: la violenza sessuale è in atto, è perpetrata da persone che conosciamo. Non si tratta solo di qualcun altro là fuori, ma dei nostri amici, della nostra famiglia, della nostra comunità”, spiega Bevan.
