Sabato 20 aprile la Camera dei rappresentanti negli Stati Uniti ha approvato con i voti sia dei repubblicani che dei democratici un pacchetto di aiuti per la gestione della sicurezza del valore di circa 95 miliardi di dollari (quasi 150 miliardi di dollari australiani).
Se il beneficiario maggiore di questi aiuti sarà l’Ucraina, altri fondi verranno dirottati verso Israele e l’Indo-pacifico, inviando, nelle parole del presidente Joe Biden, un “messaggio chiaro sulla potenza della leadership americana sulla scena mondiale”.
Secondo il giornalista Giampiero Gramaglia, ex-direttore dell'ANSA, "l'Ucraina è senz'altro nel novero di chi esulta", mentre la Russia contesta gli aiuti pur ritenendoli ininfluenti.
Gli aiuti destinati ad Israele, in parte militari ed in parte umanitari, sono stati contestati da alcuni manifestanti all'esterno del Congresso e confermano, secondo Gramaglia, l'atteggiamento "contraddittorio" dell'amministrazione Biden nei confronti del conflitto a Gaza.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE
Alta tensione tra Iran e Israele
SBS Italian
18/04/202416:49
Nel giorno in cui veniva approvato il pacchetto legislativo alla Camera ricorreva negli Stati Uniti un triste anniversario.
Sono passati 25 anni dalla strage alla scuola di Columbine in cui morirono 15 persone, 12 studenti ed un insegnante oltre ai due studenti responsabili di una sparatoria che ha segnato gli Stati Uniti.
Giampiero Gramaglia ricorda che "da quel 20 aprile di 25 anni fa ci sono state centinaia di sparatorie con vittime nelle scuole americane" ma "quella lezione che aveva suscitato e ancora suscita tanta commozione non è stata in nessun modo ascoltata".